L’Utopia nelle canzoni

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Il progetto Eutopia esplora il mondo dell’utopia e fornisce spunti per usare questo concetto per sensibilizzare i giovani e renderli sempre più protagonisti attivi della costruzione del loro futuro.

Nella nostra Guida, abbiamo già spiegato che l’Utopia è anche un genere letterario derivante dal greco ( “ou topos”,luogo che non c’è, oppure “eu topos”, luogo del bene), che consiste nell’elaborazione letteraria di società utopistiche,cioè non reali, che però hanno l’obiettivo di scuotere i lettori criticando implicitamente la società in cui l’autore stesso vive.

Il primo a trattare questo tema, seppur non usando questo termine, è stato Platone ne “La Repubblica”; successivamente l’Utopia ha avuto un esordio ufficiale con Thomas More, autore di ” Utópia”; è progredita con Francis Bacon, nella “Nuova Atlantide”; Tommaso Campanella ne “La città del sole”; Italo Calvino con “Le città invisibili”.

Questi sono solo alcuni degli autori letterari che si sono ispirati al concetto di Utopia. Ma anche nella musica ci sono numerosi esempi di “genere utopistico”. Uno dei primi e forse più famosi è “Imagine” di John Lennon. Egli ha scritto questo brano immaginando un mondo senza guerre, e l’immaginazione, che diventa utopia, ci invita a immaginare questo mondo in pace dove tutti si sentono fratelli, senza lotte per il potere e il possesso… un mondo così bello e così diverso da ciò che vediamo. La canzone rappresenta anche l’impegno di Lennon per la pace.

Successivamente, ne “L’isola che non c’è“, Edoardo Bennato inscena un viaggio verso l’isola che non c’è, descritta nella favola di Peter Pan, in cui “non ci son ladri, non c’è mai la guerra, nè soldati, nè armi”. Si tratta di una critica al mondo violento, che accetta l’uso delle armi, si fonda sul perseguire il successo ad ogni costo, preferendo puntare sulla furbizia piuttosto che sul merito e sull’impegno. Ma Bennato lascia un messaggio positivo: “e ti prendono in giro se continui a cercarla, ma non darti per vinto, perché chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle forse è ancora più pazzo di te”. Bennato cerca qui di consolidare gli ideali dei sognatori, dei giusti, di coloro che non si perdono d’animo e che credono che sia più importante andare avanti con le proprie forze piuttosto che ricorrere a mezzi illeciti.

Anche Michael Jackson in “Man in the mirror” ha lasciato un grande messaggio. A proposito della canzone disse “Amo quella canzone. Se vuoi rendere il mondo un posto migliore, devi lavorare su te stesso e cambiare te stesso prima di tutto… inizia con l’uomo allo specchio. Inizia con te stesso. Non guardare tutte le altre cose. È la verità. Questo è ciò che intendeva Martin Luther King e anche Gandhi. Questo è quello che credo.”

Più recentemente, nel 2016, il famoso gruppo italiano dei Litfiba ha composto la canzone “Eutopia” (si proprio come il titolo del nostro progetto!). La canzone è un inno ad una società utopica, un sogno dove gli uomini sono uguali, dove va avanti chi merita, dove il lavoro non è un ricatto. Le città sono pulite con piste ciclabili e rifiuti zero. Piero Pelù, il cantante della band, ha dichiarato che “Il titolo è un manifesto, racchiude in sé tutto lo spirito di tutte le canzoni del disco, è il bel luogo, non è il luogo che non esiste, è l’isola che c’è per chi ci crede e non si arrende mai.”

Quindi… Lasciamo che le canzoni ci ispirino, ci entusiasmino e ci facciano immaginare che sia possibile costruire la nostra utopia!

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