Le giovani generazioni di oggi – dai 16 ai 25 anni – si trovano ad affrontare molti problemi sociali che possono destare preoccupazioni anche per il loro futuro. Il 28 novembre 2019 il Parlamento europeo ha dichiarato un’emergenza climatica, alla quale hanno aderito diversi Paesi a livello nazionale. L’emergenza è già il risultato di un processo lungo e complesso, per il quale sono state e vengono proposte soluzioni che richiedono cambiamenti radicali, individuali e collettivi, e per le quali nessun adempimento collettivo può garantire un cambiamento completo o la fine dell’emergenza. Questo è stato uno shock per le giovani generazioni di allora e di oggi: è diventato chiaro che oggi si determina il loro futuro e quello dei loro figli e che l’unità non è solo un mezzo per affrontare le criticità imminenti ma, soprattutto, il destino dell’umanità. Pertanto, i giovani che vengono a conoscenza di queste notizie e processi sono comprensibilmente ansiosi e hanno una visione distopica del futuro.
Nel 2020, il COVID-19 ha generato un’esperienza catastrofica per il mondo intero, con un profondo disagio psicologico dovuto all’improvviso aumento delle morti, allo stile di vita forzato ed al cosiddetto FoMo (Fearing of missing out è un termine con cui i giovani provano una forte ansia quando pensano di essersi persi qualche evento socialmente importante, che può essere sia online che offline) delle giovani generazioni.
A partire dal 2022, la guerra russo-ucraina e la conseguente crisi energetica stanno lasciando un’impronta psicologica anche sui giovani dei Paesi europei che subiscono a distanza gli effetti della guerra o che vivono nel benessere e nella democrazia ma sono sensibili agli eventi mondiali.
Certo, si può dire che ogni epoca ha avuto le sue tragedie e i suoi traumi, che l’umanità ha vissuto e superato tempi molto più difficili, ma una delle particolarità dell’epoca moderna è che con l’esistenza di Internet, le informazioni sugli eventi mondiali si diffondono molto più velocemente e in modo più accurato (o addirittura più credibile), dandoci una maggiore e più profonda visione degli eventi del giorno, soprattutto quelli negativi. Questa massa di informazioni rende più difficile usare i media in modo consapevole e porta anche a un maggior numero di reazioni di panico, che possono causare nei giovani ulteriori preoccupazioni per le loro prospettive future.
Pertanto, pensare in modo utopico è oggi molto difficile, ma paradossalmente siamo maggiormente in grado di allontanarci dalla realtà e sognare in grande quando la realtà pone sfide serie e gravi alla nostra vita quotidiana e al nostro margine di manovra. Sebbene il concetto di utopia sia ben noto, non viene utilizzato con molta consapevolezza dalle persone, anche nel lavoro con i giovani.
È un luogo comune che molti giovani cerchino di pensare al loro futuro con grandi ambizioni, piani e persino obiettivi e sogni che cambiano il mondo, ma non si ripeterà mai abbastanza che loro sono il futuro, quindi alcune delle loro idee nel presente sono molto preziose.
Diversi studi hanno dimostrato che la partecipazione a una comunità costruttiva, solidale e sostenibile porta al benessere olistico. Il benessere è un fattore che favorisce la creatività. Internet ha portato nella vita dei giovani non solo il flusso di informazioni e l’immediatezza, ma anche infinite opportunità di fare rete. I giovani sono in grado di farsi amici in tutto il mondo e di pensare a progetti comuni anche se molto distanti. Le comunità locali o addirittura globali poco organizzate, che si uniscono e agiscono sulla base di valori condivisi, possono o hanno già portato ai giovani l’esperienza di rivalutare la vita, di avere una visione e di essere osservatori critici del mondo.
Per creare queste comunità, gli attori principali sono, oltre ai giovani, i professionisti che lavorano per e con i giovani, sia che si tratti di operatori di associazioni, ricercatori o decisori competenti. Il sostegno, la comprensione, l’incoraggiamento, il riconoscimento, l’accettazione e la solidarietà possono inoltre contribuire all’integrazione dei giovani con minori opportunità, per sognare insieme un mondo che, anche se rimarrà sempre utopico, può ispirare ognuno ad impegnarsi per apportare importanti e positivi cambiamenti e trasformazioni.