L’arte – e la cultura in generale – è una risorsa concreta per sensibilizzare i giovani. In passato abbiamo trattato il tema “Musica e Utopia”. Ora è la volta del tema “Arte e Utopia”. Siamo lieti di contribuire alla presentazione di un esempio notevole di come si possa parlare di Società Modello attraverso le opere d’arte: la mostra NATURA/UTOPIA, arte tra ecologia, riuso e futuro della Fondazione Perugia.
“L’unica risposta possibile alle ansie della nostra epoca è l’opera d’arte, non come soluzione o compensazione, ma come pratica immaginativa autonoma, separata ma non indifferente dalla realtà, proprio come l’isola di Utopia, un paradiso utopico staccato dal resto del mondo ma allo stesso tempo una proiezione di ciò che potrebbe essere”. Così il curatore Marco Tonelli presenta il cuore dell’affascinante mostra della Fondazione Perugia “NATURA/UTOPIA – Arte tra ecologia, riuso e futuro” (Palazzo Baldeschi, 23 aprile – 3 novembre 2024).
Sono stati scelti tredici artisti eccezionali provenienti da tutto il mondo. Le loro prospettive uniche possono farci riflettere su temi legati all’ecologia, al rapporto tra uomo e natura, alla sostenibilità, al riutilizzo dei materiali e alla riprogettazione dello spazio vitale umano sull’ambiente naturale. Interpretano un profondo desiderio di credere che “un’isola felice, dove tutto è sostenibile perché aumenta la ricchezza del mondo, sia nella forma che nel pensiero”, non sia solo un miraggio ma un mondo possibile.
Le opere sono realizzate con materiali tradizionali, ma anche inaspettati e innovativi.
Tra gli artisti presenti, ispirati dal tema dell’Utopia, ci sono:
- Ugo la Pietra, che ha sempre utilizzato l’architettura per riflettere sulle contraddizioni e le relazioni tra la natura e la città;
- Nicola Toffolini, che crea paesaggi di mondi utopici dove tutto sembra riportarci a una condizione futuristica;
- Gonçalo Mabunda, artista del Mozambico, le cui maschere realizzate con proiettili, granate, fucili, bossoli come materiali di riuso, da un lato evocano feticci, totem e copricapi rituali, dall’altro sembrano caricature di volti antropomorfi e meccanizzati che ricordano la sanguinosa guerra civile che ha devastato il suo paese;
- Pascale Marthine Tayou, che crea installazioni ambientali utilizzando sacchetti di plastica colorati, non riciclati ma nuovi, come se il loro consumo e degrado fossero stati evitati e congelati in un’opera d’arte;
- Kaarina Kaikkonen, un’importante e riconosciuta artista contemporanea finlandese, lavora esclusivamente con abiti riutilizzati e di recupero, soprattutto camicie da uomo.
Riuso, utopia, progetto, natura e futuro sono le parole attorno alle quali ruota la ricerca di tutti questi artisti, in momenti storici e luoghi del mondo diversi, ma accomunati da una lettura ecologica ed ecoestetica del mondo.
La Presidente della Fondazione Perugia, Cristina Colaiacovo, riassume il valore dell’arte nella sensibilizzazione del pubblico: “Quando si confrontano con le infinite vie della creatività, i visitatori esplorano nuove prospettive, visioni e soluzioni, e questo è particolarmente vero per quanto riguarda il tema dell’ambiente e del futuro dell’umanità”.
L’arte realizza sogni impossibili e ci insegna a credere nel futuro, collegando il talento e la creatività degli esseri umani con la speranza del cambiamento.
Oggi i giovani – e non solo loro – sono abituati a una visione ristretta e miope, spesso orientata a soddisfare desideri momentanei e bisogni primari e immediati. La riflessione e il confronto sui grandi temi, le grandi ambizioni, i sogni e le utopie che hanno permesso il progresso umano in passato hanno perso la loro forza e attrattiva. Oggi, invece, abbiamo a disposizione molti argomenti che potrebbero essere di grande aiuto per scaldare gli animi dei giovani e stimolare la loro immaginazione.
Utopia significa “non luogo”, mentre eutopia significa “buon luogo”. L’arte crea luoghi belli e solo in questo modo possiamo progredire, costruendo luoghi belli e belli da vivere e da giocare. Questo evento e iniziative di questo tipo sono un’ottima opportunità per i giovani perché, attraverso l’arte, possono aiutare le nuove generazioni a concepire possibili soluzioni alternative, mettendole di fronte alla complessità degli attuali fenomeni ambientali e sociali e dando spazio al loro bisogno di cambiamento, anche attraverso la loro creatività.